piede torto recidiva 02

G. è un bambino di oramai 10 anni, nato con piede torto monolaterale, la cui storia merita di essere raccontata. Quando non si hanno le informazioni corrette i genitori si affidano alle strutture di riferimento per la nostra sanità, come il Bambin Gesù di Roma o il Rizzoli di Bologna. Il metodo Ponseti, l’abbiamo verificato negli anni, in questo paese viene applicato CORRETTAMENTE solo da pochissimi ortopedici. Curare parzialmente il piede torto porta quasi certamente, nello sviluppo del bambino, dover metter mano al bisturi, con l’inevitabile peggioramento della delicata struttura anatomica. La nostra Associazione ha sostenuto e finanziato l’operazione a Barcellona di G. in quanto le difficoltà economiche della famiglia non permettevano ulteriori spese. La famiglia ha già sborsato migliaia di euro per visite e interventi privati a illustri ortopedici italiani. Tuttavia questi NON hanno corretto in maniera efficace il piede del bambino trascurando anche la recidiva. Addirittura G. è stato sottoposto ad anestesia totale per l’applicazione di semplici gessi!!!

Racconta la mamma di G :

Salve a tutti,sono la mamma di un bambino di 10 anni,nato con piede torto congenito monolaterale. Tutto ebbe inizio nella morfologica,dove ci spiegarono come sarebbe nato il piccolo con il piedino. Durante la gravidanza ci siamo messi subito in contatto con un dottore che esercitava il lavoro al Bambin Gesù di Palidoro (Roma). Dopo sette giorni dalla nascita, abbiamo iniziato a mettere i primi apparecchi gessati con il metodo Ponseti, così ci avevano assicurato. La rimozione dei gessi era settimanalmente per due mesi e mezzo circa, alla fine ha fatto la tenotomia dell’achilleo, dove non abbiamo riscontrato nessun miglioramento, e a circa sette/otto mesi ebbe una recidiva. Nel momento in cui chiedevamo come mai non ci sono stati miglioramenti, il dottore ci disse che il bimbo aveva problemi neurologici e cosi abbiamo iniziato anche a fare visite neurologiche ed elettromiografia. Per sua sfortuna il bambino stava bene neurologicamente, invece ci fù detto da un altro dottore che c’era stato un errore nel posizionamento degli apparecchi gessati e dell’intervento.

Da ospedale a ospedale

Da quì siamo andati al Rizzoli di Bologna, ma per nostra sfortuna il dottore che visitò il bambino era un grande amico del dottore di Roma e ci disse che stavamo nelle mani di un grande specialista dei piedi torti a Roma. Non fermandoci, tramite un amico ortopedico, entrammo in contatto con un noto professore di Tor Vergata (Roma), che esercitava il suo lavoro in una clinica privata di Roma ARS MEDICA.

Iniziò così un nuovo calvario (se così possiamo definirlo) perché iniziammo di nuovo con gli apparecchi gessati, però questa volta in anestesia totale perché il professore ci disse che il bambino era troppo grande, (aveva circa 8 mesi) e doveva stare immobile con il piede.

Dopo circa 7/8 apparecchi gessati, gli fu fatto di nuovo l’achilleo piu’ il transfer del tibiale anteriore, tutto questo ovviamente a pagamento. Alla fine ci disse che doveva fare fisioterapia e che il piccolo stava bene. Dopo tanti anni di fisioterapia sempre a pagamento ci rendemmo conto che il piede non poggiava in asse, abbiamo iniziato a fare visite con molti dottori qui in Italia. Tutti che ci dicevano che l’unica soluzione era di fare un intervento molto invasivo che consisteva di spezzare le ossa del piede. Noi da genitori non accettavamo questo tipo di intervento. Cosi’ una mattina tramite internet mi sono messa in contatto con Marco Scattolon Presidente di una associazione di piedi torti congeniti. Grazie a lui che ci ha indirizzato dalla dottoressa Ana Ey Batlle, a Barcellona .

Visita a Barcellona

Il 7 Giugno siamo andati a visita, ci siamo ritrovati con tutta l’equipe della dottoressa e dopo la visita ci ha detto che deve mettere un solo apparecchio gessato di un giorno e che dovra’ fare un intervento semplicissimo dell’achilleo e contemporaneamente rifare il transfer. Tutto questo senza spezzare nessun osso.

Posso dire che dopo essere stata in vari ospedali e cliniche d’ITALIA è la prima volta che mi sento sicura di questo intervento. E’ stata la prima volta che una dottoressa dopo la visita mi ha tranquillizzata dicendo che mio figlio stara’ bene con il piede al 100%. Mai nessun dottore qui in ITALIA lo ha fatto anzi, al contrario, dicevano sempre che si doveva vedere alla fine con se e con i ma.

Ora mio figlio e’ un ragazzo di 10 anni e anche lui è rimasto contento che non gli viene toccato nessun osso e non vede l’ora di essere curato dalla dottoressa,tutto questo accadrà il 16 Novembre 2022.

Con queste poche righe scritte ma 10 anni di incubo ,mi sento il dovere di ringraziare l’associazione piedi torti congeniti ,in particolar modo il sig. Marco e la sig. Virginia che ci sono stati sempre vicini anche solo con un messaggio e che ci hanno fatto incontrare la dottoressa ANA EY BATLLE e per questo non finiremo mai di dirvi GRAZIE.

AGGIORNAMENTI

G. è stato operato mercoledì 15 marzo 2023 a Barcellona dalla dott.ssa Anna Ey Batlle e il suo team. L’intervento, sostenuto per la parte economica dall’Associazone Nazionale Piede Torto Congenito, è durato diverse ore. G. è tornato nella sua camera dopo la mezzanotte. Ci auguriamo che questa sia l’ultima operazione che il bambino dovrà subire. L’intervento è stato necessario per rimediare ad errori che hanno compromesso, tra l’altro, lo sviluppo del tendine peroneo. Prossimamente gli aggiornamenti dell’intervento e tra qualche settimana i primi risultati.

Di seguito le immagini del piede subito dopo aver tolto il gesso. Ci vorranno ancora alcuni mesi di fisioterapia e riabilitazione per una corretta funzionalità, ma i risultati si vedono già.

Il piede subito dopo aver tolto il gesso