PIEDE TORTO

piede torto

Con il termine “piede torto congenito” si raggruppa una serie di malformazioni del piede, di gravità variabile, la cui caratteristica è lo spostamento delle ossa, causato dall’anormale crescita delle strutture muscolo-tendinee già dai primi mesi di gravidanza.

Il piede torto, dopo la displasia dell’anca, è la malformazione congenita più frequente agli arti inferiori dei neonati. Sono quasi 200.000 bambini nel mondo, circa 600 in Italia, che ogni anno nascono con uno o entrambi i piedini malformati verso l’interno, in forme più o meno gravi. Volendo fare una media globale, calcoliamo che ogni 3 minuti nasce un bambino affetto da questa patologia.

Il piede torto idiopatico, cioè non associato ad altre patologie, rappresenta la maggior parte dei casi (85%) ed è chiamato anche piede equino-varo-adotto-supinato. Altre alterazioni morfologiche sono il piede talo-valgo (10%) e il piede metatarso-adotto (5%). E’ poi importante distinguere alla nascita il piede torto dal più semplice piede storto da postura. Quest’ultimo non dipende da un’alterazione genetica ma solo da un mal posizionamento del piede durante la gravidanza e necessita solo di qualche delicata manipolazione.

I genitori generalmente scoprono la malformazione dopo il terzo mese di gravidanza con l’ecografia morfologica; il piede si presenta con le ossa spostate, ruotato verso l’interno in modo più o meno grave, può colpire un solo piede o essere bilaterale. L’incidenza è più frequente nei maschi rispetto alle femmine (rapporto 3-1). Si stanno ancora studiando le cause, di sicuro esiste un’alterazione dell’irrorazione dei muscoli della gamba e del piede durante la gravidanza, che produce l’irregolarità della struttura muscolo-scheletrica.

Tipi di piede torto

Il piede torto si può classificare in quattro categorie, secondo la gravità.

  • La forma posturale: è più frequente di circa 5 volte alla forma idiopatica, non ha tendenza a recidivare e si corregge spontaneamente o con qualche trattamento riabilitativo (manipolazioni e pochi gessi correttivi) nei primi mesi di vita.
  • La forma strutturata idiopatica: la più frequente e di natura congenita, presenta una gravità clinica variabile riconducibile al grado di deformità. La correzione del piede torto avviene con l’applicazione di gessi, preceduti da delicate e precise manipolazioni e l’uso di un tutore per mantenere il piede in posizione regolare impedendo la recidiva.
  • La forma strutturata neurologica: a seguito di patologie neuromuscolari come la distrofia miotonica, spina bifida, artrogriposi etc abbiamo un 20% .di piede torto come forma secondaria
  • La forma strutturata sindromica: patologie rare, associate ad altre malformazioni muscolo-scheletriche e/o viscerali (trisomia 18, sindrome di Down etc) .

Possiamo dividere le singole malformazioni che caratterizzano un piede torto complesso:

  • Piede equino : il piede è flesso plantarmente, ovvero la punta del piede è rivolta verso il basso.
  • Piede varo :  il piede si presenta con il tallone non in asse, deviato verso l’interno
  • Piede valgo: il piede si presenta con il tallone non in asse, deviato verso l’esterno (pronazione)
  • Piede adotto : l’avampiede è ruotato verso l’interno

L’ortopedico con la prima visita esegue una valutazione dei piedi del bambino. Per indicare la gravità della malformazione si usa riferirsi alla“scala Pirani”, con la quale si può già prevedere il numero dei gessi occorrenti. Naturalmente più un piede è morbido e malleabile più è facilmente correggibile.

Scoperta con l’ecografia morfologica

L’ecografia è un sistema di indagine diagnostica medica che utilizza gli ultrasuoni. Questo esame di base richiede particolari doti di manualità e spirito di osservazione da parte del medico,oltre che cultura dell’immagine ed esperienza clinica.

La prima ecografia prenatale viene realizzata tra la 11° e la 13° settimana di gravidanza. Essa consente di studiare la testa, gli arti, l’addome ed il cuore. ossia la distanza tra il vertice della testa e la parte inferiore delle natiche. Questa misura consente di datare l’inizio della gravidanza. 

  • misura della testa e del diametro bi-parietale.
  • La misura della lunghezza del femore.
  • La traslucenza nucale, ossia lo spessore della nuca fetale. Al di là di un certo valore, verrà proposta un’amniocentesi allo scopo di ricercare un’eventuale anomalia cromosomica.

La 2° ecografia prenatale, detta morfologica, viene realizzata tra la 21° e la 23° settimana di gravidanza. L’esame dettagliato della testa, degli arti superiori ed inferiori, e degli organi del torace e dell’addome è sia morfologico che biometrico (misurazioni del diametro e della circonferenza della testa, dell’addome, dimensioni del femore, ecc), il che permette di sorvegliare la crescita. Quando l’ecografista diagnostica un piede torto iniziano di routine altri esami per scongiurare che la malformazione possa essere associata ad altre patologie, come la gamba del piede torto più corta dell’altra, spina bifida, anomalie cromosomiche, sindromi genetiche e malattie neuromuscolari, artrogriposi etc.

E’ importante tranquillizzare i genitori con un’ecografia di secondo livello. Con questa valutazione morfologica più accurata è possibile valutare la patologia come primaria o secondaria. Da tener presente che non tutti i piedi torti vengono diagnosticati con l’ecografia prenatale e nel 20% dei casi la diagnosi è un falso positivo: il piede valutato torto è legato alla posizione del feto in utero e non viene confermato dopo la nascita. L’ecografia prenatale possiede dunque dei limiti di potere diagnostico, che sono legati alla qualità dell’apparecchio d’ecografia, all’esperienza del medico ecografista, alla posizione del feto al momento dell’ecografia, alla quantità di liquido amniotico, alla corpulenza della mamma.

Concludendo possiamo dire che solo alla nascita un ortopedico esperto può valutare la patologia del piede torto e valutarne la gravità, escludendo un più semplice piede storto da postura, quest’ultimo correggibile con poche manipolazioni o al massimo un semplice gessetto.